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La Norvegia è un paese del Nord Europa che occupa la parte occidentale della penisola scandinava. La capitale della Norvegia è Oslo. Il norvegese è la lingua ufficiale della Norvegia e la corona norvegese (NOK) è la valuta.

La Norvegia ha una democrazia parlamentare e un tipo di governo monarchico costituzionale, in cui il re è il capo di stato e il primo ministro è il capo del governo. La ben consolidata monarchia norvegese ha avuto una catena ininterrotta di successori al trono dal 1905 ed è attualmente guidata dal re Harald V.

IVA
25%

CIT
22%

SSC
39,1%

CIT = Corporate Income Tax - corrispondente all'IRPEG

SSC = Social Security Contribution - corrispondente alla Contribuzione Sociale (Dipendente + Datore di Lavoro)

Storia economica

Nel 1949, la Norvegia divenne membro dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). La scoperta del petrolio nelle acque adiacenti alla fine degli anni '60 ha rafforzato le fortune economiche della Norvegia. Nei referendum tenutisi nel 1972 e nel 1994, la Norvegia ha rifiutato l'adesione all'Unione Europea (UE). Tuttavia, la Norvegia è membro dello Spazio economico europeo (SEE).

Il governo norvegese controlla aree chiave, come il settore petrolifero vitale, attraverso imprese a maggioranza statale su larga scala.

La Norvegia è ricca di risorse naturali, come petrolio, energia idroelettrica, pesca, foreste e minerali, ed è fortemente dipendente dal settore petrolifero e del gas, che rappresenta circa la metà del valore totale delle esportazioni norvegesi di merci. La Norvegia è il terzo esportatore mondiale di gas naturale e uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo.

La crescita del prodotto interno lordo (PIL) è stata dello 0,7% nel 2019 e ha visto una diminuzione dello 0,7% nel 2020.

Image by Christoffer Engström

Fiscalità

 

La tassazione delle persone fisiche

I residenti sono soggetti a tassazione su tutti i redditi e i guadagni da capitale provenienti da qualsiasi fonte mentre per non residenti solo da quelli di fonte norvegese. Si è considerati residenti se si è presenti nel Paese per 183 giorni negli ultimi 12 mesi o 270 giorni negli ultimi 36 mesi.
Ogni soggetto che inizia a lavorare come dipendente deve richiedere una “deduction card” contenente oltre al proprio codice fiscale anche l’ammontare delle deduzioni che il datore di lavoro deve effettuare dallo stipendio. In mancanza di questa il datore di lavoro deve effettuare trattenute pari al 50% che saranno poi compensate al momento in cui si entra in possesso della carta. Qualora si modificassero significativamente le condizioni contrattuali e personali del contribuente queste devono essere comunicate all’Amministrazione che provvederà a fornire una nuova carta. Se invece si ritiene di guadagnare un reddito inferiore al minimo imponibile allora occorre richiedere una “carta di esenzione” che autorizza il datore di lavoro a non effettuare alcuna ritenuta.
I contribuenti sono suddivisi in tre classi che danno accesso a diverse tipologie di deduzioni:  

  • la classe 0 comprende i non residenti, coloro che hanno solo redditi occasionali e gli enti considerati non società ai fini fiscali.

  • la classe 1 comprende i single e le famiglie in cui entrambe i coniugi hanno un reddito e dichiarano separatamente;

  • la classe 2 si applica alle famiglie monoreddito (con coniuge a carico o reddito inferiore a 44.751 corone norvegesi) e a quelle che dichiarano i redditi congiuntamente.

Il reddito imponibile è calcolato sottraendo dal totale dei redditi tassabili le deduzioni previste dalla legge. Le minusvalenze per la vendita di titoli sono deducibili dal reddito. I dividendi sono tassati ad aliquota fissa del 22% dopo che il loro importo è stato aumentato del 44%. In tal modo l’aliquota effettiva è pari a 31,68%.
I contribuenti possono scegliere se portare in deduzione le spese effettivamente sostenute e debitamente documentate oppure richiedere la deduzione standard di tipo forfettario. Nel primo caso le spese deducibili sono:

  • interessi sui debiti;

  • contributi previdenziali;

  • spese di trasporto da e verso il luogo di lavoro;

  • spese di cura dei figli (asilo, baby sitter, attività post scolastiche, eccetera). Il limite di spesa è di 25mila corone per il primo figlio e 15mila per i successivi;

  • minusvalenze su strumenti finanziari;

  • donazioni ad organizzazioni caritatevoli. 

La deduzione standard è invece pari al 46% del reddito con un minimo di 4.000 corone ed un massimo di 109.850 corone (il doppio per le coppie che presentano dichiarazione congiunta).
L'imposta generale si applica su tutti i redditi (lavoro, impresa, capitale), ha una aliquota del 22% (19% per i residenti nelle regioni di Finnmark e Nord-Troms) e viene ripartita tra lo Stato, la Contea ed il Comune.
Per i redditi da lavoro e pensione viene applicata anche un’imposta progressiva (denominata “bracket tax”) che si applica a scaglioni con una soglia esente di 190.349 corone e vanno da un minimo del 1,70% ad un massimo del 17,4% per redditi superiori ai 2 milioni di corone.

I redditi relativi a ditte individuali vengono calcolati con le stesse regole dell'imposta sulle società e scontano un'aliquota del 22% più l'eventuale bracket tax.
All’inizio del mese di aprile dell’anno successivo a quello di riferimento viene inviata al contribuente una dichiarazione precompilata che deve essere controllata, corretta e reinvitata entro la fine del mese.

Contribuzione Sociale

La legge sulla sicurezza sociale stabilisce le varie prestazioni e i pagamenti al regime assicurativo nazionale.

Il regime è finanziato dai contributi previdenziali dell'individuo e del datore di lavoro oltre alle sovvenzioni dello Stato e dei comuni. Il contributo individuale viene addebitato in misura maggiore per i lavoratori autonomi (11,2%) rispetto ai dipendenti (8,0%). Il contributo a carico del datore di lavoro è del 14,1%. Le aliquote sono determinate dal Parlamento nei decreti annuali sui contributi al regime assicurativo nazionale.

I contributi previdenziali sono riscossi sulla base del "reddito personale".

Contributi a carico del lavoratore dipendente
Gli individui, compresi i non residenti che percepiscono una remunerazione per i servizi prestati in Norvegia, sono soggetti alla previdenza sociale e ai contributi pensionistici, che vengono pagati insieme alle imposte sul reddito. Gli stranieri possono essere esonerati in tutto o in parte dai contributi previdenziali, secondo accordi di previdenza sociale, o su richiesta, purché siano adeguatamente assicurati nel loro Paese di origine. L'accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) può anche esentare i cittadini dei paesi membri dalla sicurezza sociale norvegese.

Le seguenti condizioni si applicano sia ai lavoratori subordinati che ai lavoratori autonomi:

Il reddito non superiore a 64.650 NOK è esente; il contributo non può costituire più del 25% del reddito per importi superiori a NOK 64.650.
Il reddito percepito dalle persone di età inferiore a 17 anni o superiore a 69 anni è soggetto al contributo, ma con un'aliquota ridotta del 5,1%.
Il contributo della persona fisica non è deducibile ai fini fiscali.

Contributo del datore di lavoro
Il contributo si basa sul totale dei costi della retribuzione lorda norvegese (e del beneficio imponibile). Il contributo del datore di lavoro è riscosso con un'aliquota del 14,1%, ma potrebbe essere inferiore se il datore di lavoro è stabilito in alcune aree scarsamente popolate.

Gli accordi di previdenza sociale possono esentare il datore di lavoro da tale contribuzione. 

Il contributo del datore di lavoro è deducibile ai fini fiscali del datore di lavoro nella misura in cui sono deducibili le retribuzioni cui si riferisce.


Tassazione delle persone giuridiche

L'imposta viene pagata su tutti i redditi e i proventi da capitale delle società residenti e su quelli di fonte norvegese per i non residenti. Si è considerati residenti se si è istituiti secondo la legge norvegese e, in generale, se il centro di controllo e gestione della società è localizzato nel Paese.
Il reddito tassabile è calcolato partendo dal risultato di esercizio e applicando le variazioni previste dalla legge. Sono compresi nel reddito tassabile anche i redditi passivi e i capital gains con l’eccezione di quelli provenienti da partecipazioni che sono esenti. Sono detraibili le spese necessarie alla produzione e mantenimento del reddito tassabile con alcune limitazioni previste dalla legge. Le immobilizzazioni di valore inferiore a 15 mila corone e di durata inferiore a 3 anni possono essere dedotte immediatamente mentre per le altre occorre rispettare la tabella di ammortamento prevista dalla legge. Per i beni intangibili per i quali non sono fissate percentuali di ammortamento viene considerato il periodo di vita utile. Gli interessi passivi eccedenti quelli attivi sono deducibili solo se non superano 5 milioni di corone o sono pagati a parti non correlate.
Per i dividendi ricevuti è previsto un sistema differenziato a seconda del Paese di provenienza di tali redditi. Per i Paesi appartenenti all'Area economica europea vi è esenzione al 97% mentre il rimanente è tassato ad aliquota ordinaria. Per i Paesi esterni all’Eea tale esenzione vale solo se si ha una partecipazione pari ad almeno il 10% per almeno due anni e il Paese non è considerato a fiscalità privilegiata. Nel caso di paradisi fiscali occorre inoltre dimostrare che esista una concreta attività economica nel Paese considerato. L’esenzione è totale per i dividendi intragruppo provenienti da società norvegesi controllate direttamente o indirettamente per almeno il 90%. I dividendi pagati se non esenti sono invece sottoposti ad una ritenuta del 25% a meno che non sia prevista aliquota differente dalle convenzioni contro le doppie imposizioni con altri Paesi.
Le perdite sono riportabili in avanti indefinitamente mentre, soltanto in caso di liquidazione della società, è possibile portare indietro le perdite (carry back) fino a due anni. 
Il reddito imponibile viene tassato con un'aliquota unica del 22%. Tale aliquota cresce al 25% per le società che svolgono attività finanziaria. Regimi speciali di tassazione sono previsti per le attività petrolifere, la navigazione e la produzione di energia idroelettrica. La dichiarazione dei redditi deve essere presentata entro la fine del mese di maggio. Nel corso dell’anno devono essere pagati due acconti (il 15 febbraio ed il 15 aprile) sulla base del reddito dell’anno precedentemente l’eventuale saldo derivante dalla dichiarazione va versato entro tre settimane dalla sua presentazione.

 
L’Imposta sul valore aggiunto

L'imposta sul valore aggiunto norvegese funziona con un sistema di detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti da quella dovuta sulle vendite in maniera sostanzialmente simile a quella esistente nell'Unione europea e interessa tutte le transazioni interne di beni e servizi e le importazioni. Sono previste tre aliquote: un'aliquota ordinaria al 25%, un'aliquota ridotta al 15% per i beni alimentari e un'aliquota minima del 12% per trasporti pubblici, servizi alberghieri e alcune tipologie di spettacoli. L’aliquota zero è prevista per le esportazioni, i servizi internazionali e alcuni specifici beni e servizi. Sono esenti i servizi sanitari, finanziari, educativi, le locazioni di immobili e alcuni servizi culturali e di intrattenimento.
Malgrado il fatto che la Norvegia sia parte dell’Area economica europea le transazioni con Paesi aderenti all’Ue sono considerate come vere e proprie importazioni/esportazioni e quindi sottoposte alle relative formalità doganali e di trattazione dell’Iva.
Sono obbligati a registrarsi per l’applicazione dell’Iva i soggetti commerciali che hanno volume d’affari superiore a 50 mila corone (140mila per le associazioni o organizzazioni filantropiche e di beneficienza). È prevista la possibilità per i gruppi (fiscal unit) di registrarsi come soggetto unitario. L'imposta è dovuta alla fine di ogni periodo della durata di due mesi.

L'imposta sulla ricchezza
L'imposta viene pagata da tutti i contribuenti (con l’eccezione delle società di capitali) sulla base del valore netto del proprio patrimoni. Per i residenti sono considerate tutte le proprietà ovunque possedute mentre per i non residenti unicamente specifiche tipologie di ricchezza posseduta nel Paese.
Per gli immobili l’imposta varia tra lo 0,2% ed lo 0,7% a seconda del comune in cui si trovano (i Comuni hanno la facoltà di non applicare l’imposta). Per le altre ricchezze l'aliquota unica per le persone fisiche e giuridiche è dello 0,95% costituita da uno 0,7% di imposta comunale e dallo 0,25% di imposta statale (per i capitali superiori ai  20 milioni di corone l’aliquota dell’imposta statale è elevata allo 0,4% per un totale del 1,1%). Per le persone fisiche residenti è prevista un’esenzione di 1,7 milioni di corone (raddoppiato per le coppie che fanno dichiarazione congiunta).

LA NOSTRA PRESENZA IN NORVEGIA

La nostra sede a Oslo può contare sul supporto di uno studio di Commercialisti e Revisori fondato nel 2013 composto da 2 Partners oltre a uno staff di 10 persone che operano quotidianamente negli ambiti della revisione, elaborazione delle buste paga, contabilità, assistenza fiscale e compliance. 

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