Austria
Repubblica Federale e democrazia rappresentativa
parlamentare (sebbene il presidente sia eletto direttamente dai cittadini) l'Austria è uno dei sei paesi europei che hanno dichiarato la neutralità permanente, nonché tra i pochi paesi al mondo a includere il concetto di neutralità eterna nella sua costituzione. È membro delle Nazioni Unite dal 1955 mentre l'ingresso nell'Unione europea è avvenuto il 1º gennaio 1995.
IVA
20%
CIT
25%
SSC
39%
CIT = Corporate Income Tax - corrispondente all'IRPEG
SSC = Social Security Contribution - corrispondente alla Contribuzione Sociale
Relazioni commerciali con l'Italia
Le relazioni tra Italia e Austria sono eccellenti.
Secondo i dati di Statistik Austria relativi al 2017, l’Italia si conferma il 2° partner commerciale dell’Austria, dopo la Germania, come Paese fornitore, con una quota di mercato sul totale dell’import austriaco pari al 6,2%. Come Paese acquirente l'Italia risulta attualmente al terzo posto, dopo Germania e Stati Uniti, con una quota sul totale dell'export austriaco del 6,4% nel 2017.
Le forniture italiane risultano piuttosto diversificate e risulta al primo posto la categoria dei macchinari e degli autoveicoli e loro parti, che nel 2017 rappresentava il 32% del totale degli acquisti austriaci. Seguono i semilavorati (23%), gli altri prodotti finiti (arredamento, abbigliamento, scarpe ecc.) con il 13%, ed i prodotti chimici e i prodotti agro-alimentari che entrambi incidono per il 12% sul totale dell’import austriaco dall'Italia.
Fra le esportazioni austriache verso l’Italia si segnalano i macchinari e i mezzi di trasporto, che incidono per il 20% sul totale dell’export, seguono i prodotti chimici con 14% ed i prodotti alimentari con una quota del 13%.
Per gli investimenti bilaterali tra l’Austria e l’Italia è stato registrato uno sviluppo rilevante negli ultimi anni, soprattutto per quelli italiani in Austria, innanzitutto grazie all’acquisizione della banca Bank Austria dal gruppo Unicredit. Da molti anni sono presenti in Austria grandi imprese come il gruppo assicurativo Generali, il gruppo ENI con stazioni di servizio, e il Gruppo SNAM, interlocutore sempre più importante per il mercato del gas. Ma anche Autogrill nel settore della ristorazione, o Geox e un grande numero di case di moda, nel settore del commercio, sono presenti su questo mercato con rappresentanze e filiali locali. I dati dell’Agenzia governativa per l’assistenza agli investimenti stranieri in Austria ABA evidenziano un costante sviluppo degli investimenti italiani in Austria.
Gli investimenti austriaci in Italia invece non raggiungono il livello degli investimenti italiani in Austria. Importanti settori sono il commercio, il settore edilizio, quello alimentare e quello energetico.
Fiscalità
I tratti salienti del sistema fiscale
Le persone fiscalmente residenti in Austria sono soggette a imposizione su tutti i redditi prodotti su base mondiale; i soggetti non residenti sono invece tenuti a versare l'imposta per i soli redditi conseguiti in Austria. Ai fini dell’applicazione dell’imposta sui redditi (Einkommensteuer), una persona fisica viene considerata fiscalmente residente in Austria quando ha il suo domicilio ovvero soggiorna abitualmente all'interno del territorio dello Stato. A seconda dei casi, il non residente deve presentare una dichiarazione dei redditi oppure viene tassato alla fonte mediante ritenuta. In particolare, secondo le disposizioni normative austriache, il domicilio è il luogo in cui una persona occupa un immobile, le cui condizioni, unitamente ad altre circostanze, fanno oggettivamente presumere che si tratta della sua abitazione principale. In ogni caso, sono considerate residenti in Austria le persone fisiche che risultano aver trascorso nel Paese, in modo continuativo, un periodo di almeno sei mesi nel corso di un anno, fatte salve le diverse clausole applicabili contenute nei trattati contro le doppie imposizioni.
Nel 2015 il Parlamento austriaco (Nationalrat) ha approvato la riforma fiscale per il 2015-2016.
La riforma fiscale del 2015
Tra le principali novità contenute nel progetto di riforma figurano la rimodulazione degli scaglioni di reddito per le persone fisiche, un incremento dell'imposta sui redditi da investimenti che passerà dal 25% al 27,5%, una imposizione a scaglioni per i trasferimenti immobiliari che sostituisce la tassazione unica del 3,5%, alcune novità in materia di Iva con un incremento del livello impositivo per alcuni beni.
Il calcolo della base imponibile e le tipologie di reddito
La base imponibile è data dalla somma dei singoli redditi che rientrano nelle seguenti categorie:
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redditi fondiari;
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redditi di lavoro autonomo;
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redditi di attività commerciale;
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redditi di lavoro dipendente;
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redditi di capitale;
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redditi di locazione;
-
redditi diversi (tra i quali rientrano alcune tipologie di capital gain e le rendite vitalizie).
La tassazione sulle persone fisiche
L’imposta sulle persone fisiche è progressiva con aliquote. Dedotte le spese direttamente sostenute per la produzione dei redditi, il calcolo dell'imposta dovuta avviene mediante l'applicazione delle aliquote progressive per scaglioni di reddito che, dal primo gennaio 2016, vanno dallo 0 al 55%. In ogni caso, la normativa vigente consente ulteriori detrazioni correlate alla situazione personale del contribuente, come ad esempio particolari detrazioni per i lavoratori dipendenti, i pensionati, i carichi di famiglia e le famiglie monoreddito. Dal 2013 poi rientrano tra gli oneri deducibili a valenza straordinaria e fino a un massimo di 2.300 euro all'anno, anche alcune spese per i servizi di assistenza familiare per i figli fino a 10 anni di età elevati a 16 anni se portatori di handicap.
Aliquote persone fisiche (dal 2016)
Reddito imponibile Aliquota
Da 0 euro a 11.000 euro 0%
Da 11.001 euro a 18.000 euro 25%
Da 18.001 a 31.000 euro 35%
Da 31.001 a 60.000 euro 42%
Da 60.001 a 90.000 euro 48%
Da 90.001 a 1 milione di euro 50%
superiore a 1 milione di euro 55%
Categorie esenti da tassazione
Tra le tipologie di retribuzioni e prestazioni non soggette a tassazione figurano:
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gli assegni familiari;
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gli assegni di maternità e simili;
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gli assegni previdenziali;
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gli assegni di congedo parentale, assistenza parentale e di assistenza all'infanzia;
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gli assegni di invalidità;
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i contributi per l’assistenza infermieristica e il sostegno alle spese.
L’imposta sul reddito delle persone giuridiche
Nel 2005 l’aliquota dell’imposta sulle persone giuridiche è scesa dal 34% al 25%. Una scelta in parte finanziata ampliando la base imponibile e abolendo il sussidio del 10% per l'incremento degli investimenti in macchinari e attrezzature. Negli ultimi anni gli incentivi fiscali per ricerca e sviluppo sono aumentati costantemente e oggi prevedono un credito d'imposta del 12%.
Le società residenti, che hanno la propria sede legale o amministrativa in Austria, sono soggette a una imposta del 25% sui redditi ovunque prodotti. In questo caso la base imponibile viene determinata secondo il metodo del valore patrimoniale netto comparato. L'ammontare dell'utile o della perdita imponibile si ottiene, infatti, calcolando la differenza tra l'attivo netto risultante in apertura di esercizio e quello risultante al termine dell'esercizio, rettificata sulla base della normativa fiscale. Le società estere sono invece tassate soltanto in relazione ai redditi d'impresa imputabili a una stabile organizzazione situata sul territorio austriaco; in assenza di stabile organizzazione, il reddito imponibile è determinato sulla base delle stesse categorie reddituali previste per le persone fisiche. Generalmente le spese si considerano deducibili se direttamente connesse alla produzione del reddito. L'ordinamento prevede poi ogni anno la corresponsione di una alternative minimum tax di 1.750 euro per le società a responsabilità limitata e di 3.500 euro per le società per azioni.
L’imposta sul valore aggiunto
La normativa austriaca dell’imposta sul valore aggiunto è disciplinata dalla legge n. 663 del 1994 (Umsatzsteuergesetz), con cui l’Austria si è uniformata alla normativa europea dando esecuzione alla sesta direttiva Ue in materia. Tenuti al pagamento dell’imposta sono coloro che esercitano un’attività commerciale o professionale autonoma. Non vi è alcuna distinzione tra soggetti residenti e non residenti. La base imponibile è rappresentata dai corrispettivi pattuiti per tutte le forniture di beni o prestazioni di servizi effettuate all’interno del territorio austriaco. La riforma fiscale del 2015 ha previsto l'introduzione dei registri di cassa per le attività con un volume di affari superiore ai 15 mila euro. Sono tre le aliquote Iva cui sono assoggettate attualmente diverse tipologie di beni e servizi. Più precisamente, la normativa fiscale austriaca prevede:
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20% aliquota standard;
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13% servizi culturali, musei, zoo, voli aerei interni, piscine pubbliche, animali, semi e piante;
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10% aliquota che si applica alla vendita di generi alimentari considerati di prima necessità, quali latte, pesce, uova, frutta e verdura, caffè, zucchero, olio, nonché a libri, giornali e riviste, a prestazioni alberghiere, servizi di trasporto pubblico, alla locazione di immobili per uso privato, alla fornitura di energia elettrica, prodotti farmaceutici, alla produzione agricola;
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esenzione per le transazioni bancarie e aliquota zero che si applica alle esportazioni.
Altre imposte
Imposta sui redditi da investimenti
L’aliquota dell’imposta sui redditi da investimenti è del 27,5% mentre l'imposta sui capital gain applicata alla vendita di beni immobili è del 30%.
Imposta sui trasferimenti immobiliari
L’imposta comprende le cessioni di quote di società immobiliari detenute da un unico socio e i passaggi di immobili in società. L’imposizione è a scaglioni di reddito (tre diverse tipologie) e ha sostituito la tassazione unica del 3,5%.
LA NOSTRA PRESENZA IN AUSTRIA
La nostra sede nel centro di Vienna può contare sul supporto di uno studio di Commercialisti fondato nel 1988 e composto da 3 Partners oltre a uno staff di oltre 15 persone che operano quotidianamente negli ambiti della revisione, elaborazione delle buste paga, contabilità, assistenza fiscale e compliance.